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In molti, soprattutto chi non ama e non conosce il mondo del calcio, non è a conoscenza del fatto che questo sport incide in maniera massiccia sull’economia italiana. Certo, l’Italia non è totalmente dipendente da questo mondo, ma i circuiti che percorre il calcio sono di vitale importanza per le nostre casse. Facciamo un’esempio: c’è da disputare una partita tra Milan e Lazio, ed entambe le società dovranno azionarsi per trovare una sistemazione per la propria squadra per poter riposare e “appoggiarsi” in vista dell’incontro. Automaticamente si movimenta il sistema dei servizi, con l’albergo e lo strumento con cui si viaggia, a prescindere che sia treno, autobus o aereo. Azionandosi in questo senso, si crea una catena che mette tutti a lavoro e che crea ricchezza e occupazione per chiunque.

L’Italia, pur attraversando una crisi economica per via del Covid-19, ritrova nel calcio uno dei settori più positivi. Dai bilanci di diverse società sportive si espone che il valore del movimento calcistico italiano sfiora i 5 miliardi di euro: tra questi, il 70% proviene dalle squadre professionistiche. I guadagni portati dal calcio italiano rappresentano il 7% del PIL nazionale, senza considerare i posti di lavoro creati (250mila) e le conseguenti imposte pagate agli uffici pubblici, per un totale di 9 miliardi di euro all’anno. Da non dimenticare anche i servizi secondari che ruotano attorno a questo grande movimento: dalle agenzie delle scommesse al merchandising e vendita di biglietti.

Se ci sono altri dubbi, basti pensare ai 10 miliardi di euro persi per la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, con conseguente calo del valore dei diritti TV e dei prodotti per i fan.


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