Nell’ambito del Course on Conservation of Built Heritage 2023 (Roma 17 marzo – 2 giugno) che ICCROM propone periodicamente, si sono svolte, gli scorsi 18 e 19, le giornate formative e i sopralluoghi dedicata al Parco Archeologico di Ercolano.
Gli studiosi, accompagnati dal team HCP e dallo staff del Parco, hanno avuto accesso ai principali cantieri in corso nell’ambito della conservazione e della manutenzione programmata del sito UNESCO (Terme Suburbane, “Antica Spiaggia”, “Domus” e “legni del Decumano massimo” e c.d. Scavi Nuovi, Villa dei Papiri), ma si sono spinti anche sul territorio con un sopralluogo su Via Mare, visita della mostra Materia Il legno che non bruciò a Ercolano alla Reggia di Portici, al mercato di Pugliano – dove hanno avuto modo di incontrare e dialogare con comunità e organizzazioni del territorio – per concludersi con esercitazioni di coprogettazione a Villa Campolieto dove sono stati accolti dal Presidente Gennaro Miranda e gli altri vertici dell’Ente Ville Vesuviane e dal Consigliere della Città Metropolitana con delega in materia di agricoltura e promozione del territorio, Vincenzo Cirillo.
“Restauro, manutenzione programmata, ma anche sito archeologico come parte integrante del territorio, i punti cardine delle giornate trascorse a Ercolano da parte del gruppo di professionisti del corso ICCROM, – interviene il Direttore del Parco Archeologico di Ercolano Francesco Sirano – con accento sui successi ma anche sulle sfide ancora aperte. La presenza ICCROM ad Ercolano riconferma la funzione di laboratorio multidisciplinare a cielo aperto di questo straordinario sito”.
“Il confronto con colleghi da oltre 20 paesi di tutto il mondo, il cui livello di preparazione è altissimo, che gestiscono patrimoni culturali dalle caratteristiche più disparate e agiscono in contesti sociali, economici e politici in alcuni casi simili e in altri differenti dal nostro è stato di grande beneficio anche per tutti noi che lavoriamo per il futuro di Ercolano, città antica e città moderna, attraverso un interscambio e il reciproco arricchimento.” – nota Jane Thompson, responsabile del partenariato pubblico-privato per la Fondazione Packard.