È ufficialmente entrata nel vivo l’esperienza di cammino in memoria di Rocco Scotellaro, progetto ideato e realizzato dall’associazione Rocco Scotellaro ribellarsi si può e dal suo presidente Luigi Nobile. Il progetto nasce per commemorare il centenario della nascita del poeta dei contadini. Presentato lo scorso 6 Aprile al Comune di Eboli, in conferenza stampa, alla presenza delle varie associazioni coinvolte – il professore Antonio Gasparro dell’Associazione Deltatletica Eboli Valle del Sele, la Fondazione Gaeta C.S. Carlo Levi con la presidente Rosaria Gaeta e Giacomo Rosa presidente Svimar, La Pro Loco con il presidente Antonio Tortolani e Lucilla Polito assessora alla cultura – l’evento In cammino verso Tricarico si snoda attraverso alcuni paesi tra Campania e Basilicata che hanno fatto parte significativamente della vita del poeta lucano. Nel mese di febbraio, il ministro della cultura Gennaro SanGiuliano aveva sancito con decreto ministeriale la nascita del comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Rocco Scotellaro presieduto dal professor Arturo Lerra. Un giusto riconoscimento al poeta di Tricarico cantore e simbolo letterario del rinnovamento culturale politico e sociale del Sud. Ma chi era Rocco Scotellaro? Figlio di un ciabattino e di una casalinga alfabetizzata, era la scrivania del paese, nativo di Tricarico vicino Matera, in quella Lucania che viveva in una condizione di povertà e sottomissione ai poteri forti. Per studio si sposta tra Sicignano degli alburni, Matera, Roma, Potenza, Tivoli, Trento. Alla Sapienza di Roma non raggiungerà la laurea in giurisprudenza. Ma dopo la guerra e la morte del padre rientra a Tricarico. Qui è molto vicino alla condizione contadina meridionale e della lucania, tanto da iniziare un’intensa attività sindacale iscrivendosi nel CLN Comitato di Liberazione Nazionale e nel Partito Socialista. A soli ventitré anni viene eletto sindaco di Tricarico e conosce l’anima nera della politica, quella della diffamazione e dello smantellamento delle coscienze. Infatti, in seguito alla costruzione di un ospedale, tra l’altro il primo sorto in quelle terre, viene accusato di concussione, truffa e associazione a delinquere venendo ristretto in carcere per 45 giorni. Assolto con formula piena quando la diffamazione e la cospirazione politica vengono a galla, abbandona l’attività politica per dedicarsi a quella letteraria perché probabilmente l’aiuto del canto poetico era più forte di quello politico. L’unione sentimentale con Amelia Rosselli figlia di Carlo, con Manlio Rossi Doria che gli offre un lavoro all’università agraria di Portici e soprattutto con Carlo Levi sono punti fermi e significativi di una vita brevissima perché muore a trent’anni per un infarto, nel 1953. Scotellaro ha lasciato un’importante eredità sia politica, perché è stato senz’altro, uno dei promotori della riforma agraria di un Sud sempre in condizione di povertà e miseria e asservito a uno spietato caporalato, nonchè culturale perchè è stato sicuramente una voce potente nel panorama letterario. tuttavia il suo riconoscimento è giunto postumo alla sua morte, soprattutto grazie all’impegno dell’amico Carlo Levi. Ha scritto un romanzo autobiografico, un’inchiesta sulla condizione contadina, ma egli sicuramente è il poeta della questione meridionale, della condizione di povertà e deprivazione dei contadini e delle terre del Sud, particolarmente della Lucania. E’ il poeta dé non soffiatemi più dentro il cuore, i vostri fiati caldi, contadini… definita da Carlo Levi la marsigliese del movimento contadino. Da una narrazione pastorale, semplice e genuina passa all’impegno politico e poi allo sconforto negativo, insomma Scotellaro ha narrato la vita neorealisticamente. “Ho sempre ammirato e apprezzato questo letterato della condizione contadina – dice Luigi Nobile – tanto da farne l’oggetto della mia tesi di laurea e poi successivamente creando un’associazione in suo nome Rocco Scotellaro, ribellarsi si può. Era contro lo sfruttamento e a favore dell’emancipazione del mondo contadino: una battaglia ancora quanto mai aperta. È un autore che si colloca perfettamente nel panorama artistico letterario italiano.” In cammino verso Tricarico è un giusto riconoscimento per far conoscere soprattutto ai giovani quest’autore importante ma poco studiato e apprezzato. Il gruppo di cinque camminatori, capitanati dal prof. Antonio Gasparro, sono già in marcia e attraverseranno i Comuni di Serre, Sicignano degli Alburni, Buccino, Savoia di lucania, Sant’Angelo le fratte, Picerno, Potenza, Bernalda, Sant’Arcangelo, Aliano, Tolve e infine Tricarico, paese natìo. In tutto 160 km da martedi 11 aprile al 19, giorno di arrivo e centenario della nascita di Scotellaro. Dobbiamo conoscere la storia dei nostri tempi e i suoi protagonisti per capire chi siamo e dove possiamo arrivare.
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