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 L’IMPEGNO DELLE ASSOCIAZIONI E DEI  
    VOLONTARI PER L’INTEGRAZIONE

· di Tetiana Gudyma

Giovani, ambiziosi, determinati, sinceri e laboriosi – così sono da descrivere i membri dell’organizzazione studentesca incontrati nell’ambito del progetto Club Scambia Parola di Scafati. Sono studenti italiani che vogliono aiutare i migranti dall’Ucraina e da altri paesi ad imparare la lingua. Una bella iniziativa che dimostra un’Italia aperta all’ospitalità verso le persone rifugiate.
L’iniziativa è da apprezzare e sottolineare per l’apertura all’accoglienza, alla solidarietà dei popoli e al multiculturalismo.
Tali rifugiati sono arrivati in tanti in Italia a causa dell’invasione del loro e nostro paese. Non si aspettavano tanta accoglienza. Sono infinitamente grati e si impegnano al meglio per integrarsi nella comunità scafatese.  
La loro fortuna è stata di aver conosciuto gli studenti delle associazioni “Rete di solidarietà” e “CortoCircuito” di Scafati tramite la volontaria ucraina, Yuna Kovalchuk, proveniente da Chernivtsi. Questa giovane, insieme agli stessi ucraini hanno vissuto e si sono impegnati fin dai primi giorni di guerra, per aiutare i più bisognosi. Si sono adoperati anche per quelli che erano rimasti in Ucraina, tanto che in pochi giorni sono stati inviati due bus di aiuti umanitari nelle zone colpite in Ucraina, mentre la guerra accresceva portando via le vite e le case di tante persone.  
Molto attiva anche la chiesa locale. Presso la Chiesa di Maria SS delle Vergini sono stati infatti aperti alcuni Corsi formativi per integrare i profughi ucraini, grazie all’aiuto di don Giovanni De Riggi. Mentre ad insegnare la lingua italiana, si è attivata la scrittrice e giornalista volontaria Lucia de Cristofaro.  
Da un gruppo studentesco locale è stato creato anche un Club linguistico anch’esso per insegnare la lingua italiana e per rendersi utili alla realizzazione dei vari progetti di integrazione.
I fondatori di “Rete di solidarietà” e “CortoCircuito” Lorenzo Coppa e Gianmarco Silvano si sono occupati principalmente dell’accoglienza dei migranti, supportati dai soci e dai volontari: Manuel MasucciAlfonso Romano e Nunzio Grimaldi.
Purtroppo il problema del grano ucraino è stato bloccato nei porti della zona di guerra. E’ grano di ottima qualità, perché non modificato geneticamente. Incredibilmente



è stato bloccato dai russi, mentre avanza la fame di tantissimi popoli. Un problema mondiale da risolvere per evitare altra tragedia umanitaria.
Una bella iniziativa in atto a Scafati, intanto, è quella di creare una biblioteca aperta a tutti e fruibile quotidianamente per molte ore.
Oltre alla migrazione queste associazioni del territorio hanno mostrato interesse ad impegnarsi nell’ecologia sociale, avviando progetti ambientali con la pulizia dei parchi e delle aree ricreative in uno stato di abbandono. Intanto lo stanno già facendo volontariamente. Come tantissime sono le denunce verso il disinteresse del disinquinamento del fiume Sarno che attraversa le città di Angri e Scafati, con i rifiuti e i veleni di ogni genere prodotti da industrie giungono nel mare. Uno scandalo che le Istituzioni devono assolutamente fermare per poter vivere dignitosamente.
Lo sguardo, il pensiero, dei rifugiati ucraini, intanto, è rivolto verso la propria nazione nell’attesa di una tregua per giungere alla pace.  La speranza e che ciò si realizzi presto per avviare la ricostruzione delle città distrutte nel ricordo dei tremendi lutti di questa guerra che resterà incancellabile per sempre nei cuori e nella storia.


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