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“In tempi di guerra c’è bisogno di chi racconta le favole…”. Ecco, questo è il momento ideale (purtroppo) per mettere in pratica quanto riportato dalla frase precedente. L’Ucraina è stata attaccata e invasa dalla Russia, dando vita a una guerra europea che non si vedeva dagli anni di quel famoso conflitto balcanico che portò tanto sangue e distruzione.

Abbiamo assistito a scene terribili, a scene che dopo la pandemia non avremo mai voluto vedere. Ci aspettavamo una ventata d’aria fresca, nuova, di vita, di libertà, visi di chi avrebbe potuto continuare a rincorrere i propri sogni senza sosta. Nulla di tutto ciò, perché a prevalere sono stati altri fattori negativi e a pagarne le conseguenze sono i cittadini innocenti.

A pagarne le conseguenze è anche il mondo del calcio ucraino, con la sospensione del campionato e numerosi appelli di tanti campioni dello sport, in particolare Andriy Shevchenko e Ruslan Malinovsky dell’Atalanta, ma anche il gesto di Roman Yaremchuk del Benfica, attaccante che dopo aver segnato nell’ottavo di finale di Champions League contro l’Ajax si è tolto la maglia mostrando lo stemma ucraino.

Il calcio ucraino non è sicuramente di altissimo livello, ma nel corso di questi anni è riuscito spesso a ottenere risultati molto positivi in ambito europeo. Non solo lo Shakhtar Donetsk e la Dinamo Kiev, ma anche altre favole come Dnipro, Metalist, Zorya e Mariupol che verranno poi descritte da Gerardo Guariglia nel corso del suo progetto, un progetto composto da sei racconti dalla cadenza settimanale e che hanno come scopo l’obiettivo di ricalcare le gesta eroiche di questi club contro anche corazzate di livello europeo superiore.

“L’obiettivo è quello di rispolverare queste realtà, in particolare quelle meno note e finite un pò nel dimenticatoio come il Dnipro – ha dichiarato Gerardo Guariglia -. L’Ucraina calcistica ha molto da raccontare secondo me e negli ultimi anni sta mettendo su una generazione di talenti davvero niente male che si è già messa in mostra agli Europei grazie al lavoro di Sheva in panchina”.

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