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Se volessimo declinare la definizione di atipico alla figura di un Presidente, Maurizio Zamparini sarebbe l’esempio più nitido. Visionario, impulsivo, diretto nelle parole, competente, invadente, controcorrente come i suoi classici maglioni sfoderati davanti alle telecamere, ma anche generoso nei gesti e sensibile nelle idee. Sbrigativo e lungimirante al tempo stesso, giramondo implacabile ma sempre legato alle sue radici, ossia la pianura friulana dov’era nato e dove ha scelto di vivere gli ultimi anni.

Era poco più che un adolescente quando si spostò da un Friuli dove negli Anni ’60 offriva più opportunità a livello manuale che alle idee. Poi l’intuizione del “mercatone“, il famoso supermercato a basso costo quando ancora non sapevamo cosa volesse dire la parola “discount“. il marchio “MZ“, iniziali del suo nome e cognome, finiscono sulle maglie di basket a Udine e del calcio a Pordenone, e poi a Venezia. Lui, che a quel punto costruisce, vende e ricompra centri commerciali come se fossero oggetti di un gioco in scatola, inizia a fare lo stesso con le società di calcio e con i calciatori.

Acquista il Venezia e lo fonde con il Mestre contro ogni logica di rivalità sportiva, e in quattro anni lo porta in Serie B con un Alberto Zaccheroni pescato nel mondo degli sconosciuti. Nel 1991 sta per comprare l’Udinese, ma la famiglia Pozzo cambia idea a trattativa quasi conclusa. Allora Zamparini si concentra sul gioiellino. La Serie A arriva nel 1998 con i gol di Schwoch e Novellino in panchina.

Uno storico Venezia-Inter 3-1 del 1999 con in gol anche Alvaro Recoba, una delle prime scommesse vinte da Zamparini

Proprio la panchina, il posto più scomodo nelle imprese di Zamparini. La fama di mangia allenatori se la conquista sul campo con oltre 50 esoneri in 30 anni di attività. La maggior parte delle volte se n’è pentito, ha dichiarato in qualche occasione. Oltre al record di allenatori esonerati, ha anche quello dei tecnici richiamati. Nel 2002, dopo anni di attesa per uno stadio nuovo che potesse dare a lui e al Venezia nuove possibilità di sviluppo, Zamparini volain Sicilia. A Palermo arrivano i risultati più belli sotto la gestione Guidolin, ed è lì che Zamparini registra colpi da novantai: Amauri, Pastore, Cavani, Ilicic e Dybala i gioielli che scova e poi rivende. Nel 2006 ben 4 rosanero sono Campioni del Mondo, ossia Grosso, Barzagli, Zaccardo e Barone.

Festeggiamenti per la qualificazione in Coppa Uefa del Palermo

La sua storia con il Palermo e con il calcio si conclude nel 2018 dopo un lungo intreccio di vicende giudiziarie mai concluse e con la sua attività di imprenditore, senza che la sua passione per il calcio, nata giocando su campi dove l’erba non cresceva mai, potesse abbandonarlo.

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