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Non so intorno a voi, ma intorno a me, dopo le feste invernali di Natale, Capodanno, Epifania, si respira un’aria un po’, come dire, cupa.

Nuvoloni grigi coprono l’azzurro cielo illuminato dal sole e dal senso di libertà e armonia che accompagnava i miei giorni di festa, e una grandinata cattiva e fredda si abbatte sul mio umore.
Questo è quello che avviene appena salgo sulla bilancia, e soprattutto appena apro il portafoglio il 7 di gennaio.

Per la questione bilancia, posso anche soprassedere, perché chissenefrega di quello che dice, siamo solo noi due quando lei dà sentenza, non ci sono testimoni, è la sua parola contro la mia, e io abito in Italia, non verrò mai punita.

Per la questione portafoglio posso solo dire: cattive feste d’inverno, cattive!

Tra regali e spese varie per i pranzi e cenoni (che poi chissà perché nelle feste anche i pranzi si ingigantiscono, dovrebbero chiamarli ‘pranzoni’!) il portafoglio chiede pietà, gronda sudore da tutti e 4 gli angoli, si inizia a creare una certa umidità al suo interno, le cerniere iniziano ad arrugginirsi, una catastrofe insomma. Devo assolutamente salvare quegli ultimi 30 euro rimasti.

La soluzione è unica e semplice: VINO.

Ma questa volta ho deciso di non investire tutto il budget in un’unica bottiglia di vino, piuttosto spalmarlo sull’acquisto di tre diversi vini, conservando alto il rapporto qualità/prezzo.

Vediamo se ci sono riuscita.

Vadiaperti Coda di Volpe DOC Traerte, una bellissima espressione di un vitigno che in Campania ha fatto la storia, non per essere sul podio o sul palco delle uve da Oscar, ma perché senza troppi fronzoli ha saputo resistere e prendersi il suo posto nel mondo del vino mantenendo intatti i valori di umiltà e appartenenza ad un territorio come quello campano. 100% Coda di Volpe.
Al calice esordisce con un luminoso giallo paglierino dai riflessi dorati, e un profumo che ricorda la frutta a polpa gialla, gli agrumi, e leggeri sentori di erbe aromatiche e miele. Il sorso fresco e sapido mantiene le percezioni olfattive attive mostrando al mondo che una coda di volpe sa essere un vino puro, equilibrato e davvero piacevole da bere.

Cirò Rosato DOC Scala, Gaglioppo 100%, un vino che ha ribaltato la mia idea sulla Calabria enoica, terra di grandi vini e grandi opportunità di questi di mostrare il proprio potenziale e convincere anche i più scettici che la Calabria brulica di vini di qualità. È la zona di Cirò Marina in questo caso a dimostrare forza ed eleganza nel donare al mondo del vino un prodotto semplicemente buonissimo. Qui, l’azienda Scala lavora in regime biologico.
Luminoso rosa cerasuolo con riflessi ramati, sprigiona al calice profumi di fiori e frutta, sempre fragranti e delicati. In bocca il sorso è fresco, equilibrato con il carattere sapido, e che ritrova anche qui la frutta percepita all’olfatto. Non può mancare soprattutto durante una bella vacanza al mare (da programmare assolutamente!).

“Campale” Chianti DOCG Il Colombaio di Santa Chiara, anche qui regime biologico, ma in Toscana, terra di grandi vini e bellissime espressioni di Sangiovese. In questo caso si tratta di un blend Sangiovese 90% e Merlot 10%, che già ci fanno immaginare di avere a che fare con un bellissimo vino. E infatti è così. Rosso rubino intenso, naso pieno di frutta rossa, fragola, lampone, mora, poi subito la bocca che si carica di freschezza, un gusto che avvolge il palato e riprende ogni aspetto organolettico palesatosi sin ora rimandandoli in un vortice di percezioni sensoriali e ricordi piacevoli. Davvero una bellissima bevuta.

Siete curiosi di sapere se sono riuscita a non spendere più dei 30 euro rimasti nel mio portafoglio?

Si. Ce l’ho fatta, e mi è rimasto anche il resto.

Ora certamente vi starete chiedendo dove ho trovato questi vini super buoni.

Vi dico solo che si tratta di un’azienda tutta campana, che a Portici si trova il loro store fisico del tutto automatizzato (unico in Italia!) e che il loro e-commerce è davvero imbattibile!

Un piccolo indizio l’ho lasciato in questo articolo, ma per ora non vi svelo altro.

Intanto #cheers.

@brigidamannara
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