È davvero particolare qui la trama.
La storia questa volta non tratta di una eredità di famiglia, di secoli di tradizioni tramandate di padre in figlio, bensì di un progetto del tutto nuovo.
È l’allora sindaco di Sant’Angelo a Fasanella, stiamo parlando dell’anno 2003 e lui è Michele Clavelli, che spinto dalla voglia di creare un’attività che desse “nuova linfa al paese” da vita ad un progetto: la Società Tenute del Fasanella.
Questa società raccoglieva l’amore e la passione per la propria terra e i suoi frutti, e non ci volle tanto affinché altri soggetti sposassero l’iniziativa, fino ad essere ad oggi circa40 soci.
Nel 2004 si acquistano i primi terreni, dopo un attento vaglio nella scelta delle aree più vocate alla viticoltura, nel 2008 la prima vendemmia, e da lì in poi è stato un crescendo, sia in termini di produzione, sia in termini di attenzione e adattabilità alle condizioni e ai processi naturali delle cose, della vite, tanto che l’azienda oramai sposa come filosofia produttiva quella del biologico.
Tenute del Fasanella vinifica solo uve di proprietà: Fiano, Primitivo, Aglianico ed Aglianicone.
Di Tenute del Fasanella e di qualcuno dei suoi vini ne scrissi già, ma era un’occasione gremita di diverse altre cantine e assaggi. Questa volta sono solo io e tre loro produzioni: PHASISminore Fiano Paestum IGP 2020, “AUSO” Pestum IGP Rosso 2016 e “ALBURNO” Paestum IGT Rosso 2016.
PHASISminore Fiano Paestum IGP – Vendemmia 2020
Vino biologico prodotto a partire da uve 100% Fiano. La vendemmia è manuale e la fermentazione avviene a temperatura controllata per circa 15 giorni. Segue poi una maturazione sulle fecce fini, sempre in acciaio, per circa 5 mesi. Infine il vino viene filtrato e imbottigliato e prima di essere commercializzato, affina per circa 1 mese in bottiglia.
La vigna si trova in località Visciglina a circa 300 m.s.l.m. con esposizione a nord-est, su un suolo argilloso calcareo, subalcalino, ricco di scheletro calcio-magnesiaco.
PHASISminore è il figlio minore di un’altra produzione di Tenute del Fasanella, ovvero PHASIS (nella mitologia greca sta ad indicare una divinità fluviale) che invece riceve una macerazione e una maturazione più lunghe.
PHASISminore 2020 è un vino che spinge molto sulle percezioni gusto-olfattive floreali e fruttate, il giglio, la ginestra, la pesca gialla o nettarina, l’albicocca, la nespola, ma anche leggere note di erbe da macchia mediterranea, salvia, timo, rosmarino; un vino da una assodata acidità che trovai anche nella 2019 (degustata solo 4 mesi fa), ben bilanciata da una presente sapidità. Forse nella 2020, a differenza della 2019, si sentono molto con molta più enfasi i caratteri fruttati e floreali appena descritti.
“Auso” – Paestum IGT Rosso – Vendemmia 2016
Vino biologico prodotto a partire da un Blend di uve Aglianico 80% e Primitivo 20%. La vendemmia è manuale, l’uva in cantina viene diraspata e pigiata e subisce una macerazione prefermentativa a freddo. I processi per Primitivo e Aglianico sono inizialmente separati. La fermentazione alcolica avviene in acciaio e dura circa 10 giorni controllando la temperatura. Seguono processi di svinatura, pressatura soffice, fino ad ad avere anche la fermentazione malolattica. Dopodiché si assembra il Primitivo con l’Aglianico e il vino matura per circa 18 mesi per il 60% in acciaio sulle fecce fini e per il restante 40% in tonneau di 8° passaggio. Pima di essere commercializzato affina altri 3 mesi in bottiglia.
La vigna si trova in località S. Vito Prato e Lupinelle, ad un’altitudine di circa 500 metri s.l.m. con esposizione del vigneto a Sud-Ovest e orientamento dei filari Nord-Sud. Il suolo è un suolo profondo, marnoso arenario.
Auso 2016 è un vino dal colore rosso rubino luminoso. Per le percezioni gusto-olfattive è un vino dritto, che cammina per la sua strada conscio delle sue capacità. Questi tratti mediterranei di fiori e frutta, gelsi, lamponi, ribes, di erbe aromatiche come il rosmarino, la salvia, e poi accenni speziati di pepe bianco, di torba. È un vino con un tannino integrato, morbido, con una bella acidità spalleggiata da una buona sapidità. Il vino è equilibrato.
“Alburno” – Paestum IGT Rosso -Vendemmia 2016
Qui ritorniamo a nominare un vitigno ripreso da poco, autoctono si può dire di queste zone, l’Aglianicone. Un Aglianicone in purezza allevato nelle località di S. Vito Prato, Lupinelle e Caputo, a circa 500 metri s.l.m., su terreno profondo, su alternanze marnoso arenacee. L’uva viene raccolta manualmente, portata in cantina dove viene diraspata, subisce una macerazione a freddo prima della fermentazione, poi una macerazione in acciaio a temperatura controllata per 13 giorni, e in seguito svinatura e pressatura soffice. La fermentazione continua fino ad avere svolta anche la fermentazione malolattica. Matura in acciaio sulle fecce fini per 21 mesi e affina in bottiglia qualche altro mese prima di essere commercializzata. Non c’è alcuna stabilizzazione tartarica né vengono aggiunti solfiti.
Il colore al calice è un rosso rubino profondo, lascia passare poca luce. È un vino molto interessante, dal carattere deciso, sicuramente meno rustico e ruspante del mio precedente assaggio della vendemmia 2018 (degustato solo 4 mesi fa). Al naso si percepisce la frutta a polpa scura matura, frutti di bosco, la mora, il gelso rosso, il mirtillo, che si ritrovano al palato insieme anche a sentori speziati di chiodi di garofano, pepe nero, erbe selvatiche, macchia mediterranea, tostatura. Il sorso è decisamente più pronto della 2018, pieno, fresco, sapido, avvolgente ma non pesante Ho trovato un vino che ricordavo in un modo ma ho scoperto in un altro, molto più piacevole. Questi anni in più sono necessari a mio avviso. Una bella sorpresa.
Immagine di copertina: Vini di Tenute del Fasanella in degustazione
Foto a cura di Brigida Mannara