Alle 19.30 la Roma di Mourinho scenderà in campo per dare il via al proprio cammino in Europa Conference League. Di fronte ci saranno i turchi del Trabzonspor, compagine che da anni, insieme a Galatasaray, Fenerbahçe e Besiktas, occupa le zone nobili della classifica del campionato turco mettendo a segno anche degli investimenti sul mercato niente male.
Il nuovo stadio è molto moderno, inaugurato nel 2015, un impianto molto all’inglese intitolato a Şenol Güneş. Il Trabzonspor nasce dall’unione di quattro squadre della città di Trabzon. Questi club, non riuscendo a vincere il campionato turco, decisero per certi versi di “allearsi”: una squadra è stata fondata nel 1921, l’altra nel 1925, e le altre nel 1955 e 1956, tutte militanti in quattro stadi differenti. Hanno abbandonato la loro rivalità, si sono seduti intorno a un tavolo e hanno deciso di fondersi per creare un’unica squadra forte e competitiva per andare a battere le grandi squadre di Istanbul come Galatasaray, Fenerbahçe e Besiktas. Hanno realizzato questo, e negli Anni’60 hanno iniziato a vincere tutta una serie di scudetti. Gunes, attuale ct della Turchia, è una leggenda del club. E’ come dire Dino Zoff in Italia. E’ stato un grandissimo portiere che ha fatto vincere i primi titoli al Trabzonspor. Nello scudetto del 1980-81, che ben è visibile all’interno dello stadio, compare proprio Gunes come icona di quell’undici titolare. L’aveva vinto anche due anni prima, nel 1978-79, nelle vesti di capitano. Sono talmente riconoscenti che hanno dedicato a lui, pur essendo ancora vivo e vegeto, il nome del nuovo stadio.
L’ultimo scudetto vinto dal club risale al 2010-11, grazie ai gol di Burak Yilmaz, il grande centravanti della nazionale turca che ha vinto lo scorso anno con il Lille il titolo della Ligue 1 e che ancora gioca ad ottimi livello nonostante i suoi 36 anni. Questo club, pur essendo stato fondato negli Anni ’60, ha vinto tanto. Ha tradizione, risorse economiche. Per di qua sono presenti anche tanti calciatori di nostra conoscenza che hanno arricchito la rosa come Gervinho, Hamsik, Cornelius, Bruno Peres e Vitor Hugo. Un club che ha colpito per la sua storia e per come si presenta nel calcio moderno.