E’ tempo di fare chiarezza, soprattutto in questi momenti così complicati per tutti noi. Partiamo dal presupposto che il calcio viene alla fine di ogni cosa, ma è giusto mettere in evidenza gli aiuti che molti calciatori di Serie A stanno mettendo in campo in questi giorni. In campo, questa volta, non ci vanno loro come essere umani con tacchetti, maglietta e pantaloncini per dare un calcio al pallone, ma bensì per aiutare una Nazione come l’Italia che calcisticamente e umanamente parlando ha dato tanto a loro.
Qui si mette mano al portafogli, già il loro denaro che da sempre viene da tutti etichettato come un qualcosa di superfluo o esageratamente alto per il lavoro che fanno. Per molti, soprattutto per chi non sa cosa significa essere un calciatore, c’è molto di più dietro alla vita di un singolo atleta. Essere un calciatore è un lavoro vero e proprio, diverso dagli altri per via di tanti aspetti soprattutto economici che riguardano sponsor, diritti d’immagine, e tanto altro ancora. E’ anche per questo motivo che ci sono cifre esorbitanti nel mondo del calcio.
Tutto questo per dire cosa? Per dire che anche i calciatori sono esseri umani come tutti noi, e come tutti noi hanno un cuore nei confronti di chi in questo momento è più in difficoltà di loro. Il calcio dei grandi interessi economici, quello dei milioni che girano, quello che ha fatto tanta fatica a fermarsi, è sceso in campo per la lotta al coronavirus. Perchè questa volta non ci sono 3 punti in palio, ma bensì la nostra salute.
L’Inter ha donato alla Protezione Civile 300mila mascherine ad uso medico e altri prodotti sanitari, tra cui indumenti protettivi e prodotti per la disinfezione. E i nerazzurri hanno anche consegnato 100 mila euro al Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche del Sacco di Milano.
Mascherine anche dalla Roma per l’ospedale Spallanzani. Per sostenere la struttura, il club ha lanciato una raccolta fondi su GoFundMe: qui Pallotta ha messo i primi 50 mila euro, altri 50 sono arrivati dalla fondazione Roma Cares. Al momento sono stati raccolti 183 mila euro.
La Juventus sta raccogliendo donazioni per la Regione Piemonte per l’acquisto di dispositivi medici e il supporto alle strutture sanitarie e al personale medico. La prima donazione, di 300mila euro, è stata fatta unitamente da club e giocatori. Finora raccolti 380 mila euro.
Dopo la donazione di 250mila euro a favore di Areu, calciatori e dirigenti del Milan sono scesi in campo al fianco dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza, devolvendo un giorno del proprio stipendio.
Il Parma si è mosso per l’Ospedale Maggiore: nella richiesta del rimborso del rateo del proprio abbonamento per quanto riguarda la gara giocata a porte chiuse con la Spal “ciascun abbonato ha la possibilità di scegliere di affiancare la società crociata e dare un aiuto fondamentale a chi sta lottando per tutti noi”. Il club ha annunciato che garantirà una donazione minima di 100mila euro.
Bonucci ha donato ben 120 mila euro alla Città della Salute di Torino. I fondi sono stati destinati all’acquisto di due ecografi portatili e circa 50 maschere filtranti a circuito d’aria. Con lui, anche Petagna, Lukaku, Bernardeschi, Zaza, Insigne, Ilicic, Ibrahimovic e Francesco Totti. Notizia dell’ultima ora è che anche Massimo Moratti ha compiuto il suo nobie gesto donando 1 milione di euro alla Regione Lombardia.
Questi gesti valgono più di mille parole. Anche i calciatori scendono in campo contro il coronavirus.