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Oltre le ideologie e i pregiudizi, il Giorno della Liberazione può e deve essere riconosciuto da tutto l’arco politico come fondamento della democrazia italiana.
Il 25 aprile rappresenta una delle date più significative della storia italiana: la Liberazione dal nazifascismo, la fine dell’occupazione tedesca e del regime fascista, e l’inizio di un nuovo cammino verso la Repubblica, la democrazia e la Costituzione.

Per decenni, questa ricorrenza è stata vissuta principalmente come una festa della sinistra, spesso narrata in chiave partigiana e ideologica. Ma oggi, in un’Italia profondamente cambiata, anche la politica di Destra ha l’opportunità,e forse la responsabilità, di rivendicare il 25 aprile come un momento fondamentale per tutta la nazione.
La Politica italiana, tutta, soprattutto nelle sue espressioni più moderne e istituzionali, si riconosce nei valori della Repubblica: libertà, sovranità popolare, rispetto delle regole democratiche. E proprio per questo, non può ignorare che il 25 aprile è stato il giorno che ha reso possibile tutto ciò. Senza la sconfitta del nazifascismo, non ci sarebbero state le libere elezioni, il pluralismo politico, né la Costituzione su cui poggia oggi il sistema democratico.

Negare o sminuire il significato di questa data significherebbe, in qualche modo, mettere in discussione le fondamenta su cui si basa anche la legittimità di qualsiasi governo, di destra o di sinistra. Riconoscere la Liberazione non implica aderire a un’unica narrazione storica o ideologica, ma accettare la realtà storica che ha segnato l’inizio della libertà per tutti.
Negli ultimi anni si ha la necessità di una memoria condivisa, capace di superare le divisioni del passato e di unire gli italiani attorno a ciò che li accomuna. È un passo importante, perché indica maturità politica e volontà di dialogo.

Il 25 aprile può diventare, e in parte già lo è, una ricorrenza nazionale a pieno titolo. Non solo celebrazione di una parte, ma patrimonio comune. Un’occasione per ricordare che la libertà conquistata allora è anche quella che permette oggi alla politica di esistere, di governare, di esprimere le proprie idee e di partecipare pienamente alla vita democratica del Paese.

Ecco perché, oggi più che mai, il 25 aprile non è una festa “contro”, ma una festa “per”: per la libertà, per la democrazia, per l’Italia. Da Sinistra a Destra.

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